E’ una stagione di mostre fotografiche a Torino. Dopo Gastel, Capa, Burri (e le due mostre al Forte di Bard: Wildlife Photographer of the Year e Yann Arthus-Bertrand) arriva la retrospettiva di Elliott Erwitt a Palazzo Madama.
C’era Erwitt in persona a Torino, così ho deciso di andare a vedere, a sentire. Ci sono tantissime persone. Addetti ai lavori, fotoreporter che fanno giustamente il loro lavoro, qualche altro fotografo che come me è venuto a curiosare. E poi tanti e tanti ammiratori, una buona parte dei quali lo fotografano di continuo, tanto da farmi sentire in imbarazzo con la mia macchina fotografica.
Mille foto, pochissime domande durante la conferenza stampa (meno ancora quelle intelligenti). Queste dimostrazioni di fanatismo mi lasciano sempre un po’ perplesso, ancora di più se dall’altra parte dell’obiettivo non c’è una vera celebrity (un attore, una rockstar) ma un signore che avrebbe potuto passeggiare indisturbato per la città senza essere riconosciuto da nessuno.
Mi spiace un po’ per il chiasso che monta intorno a questo signore di 85 anni. Mi secca che nessuno abbia fatto belle domande. Lui sorride.
La mostra resterà aperta tutta l’estate.
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