Walter Bonatti (1930-2011)
Tanti anni fa andai a vedere una mostra di fotografia. Fu lì che conobbi Bonatti attraverso le sue foto. Come fotografo e viaggiatore dunque visto che l’alpinismo non era ancora entrato nei miei pensieri e ignoravo tutto delle scalate che gli avevano dato la fama.
All’epoca vagheggiavo di viaggi esotici e avevo cominciato a esplorare il mondo fuori dalle porte d’Europa. Ovviamente mi innamorai di quelle foto e di quello che raccontavano. Foto che celebravano un’epoca gloriosa del reportage di viaggio, un’epoca ormai finita.
Oggi ho cercato in rete ma non si trovano i suoi reportage per Epoca degli anni ’60-’70 (non sono abbastanza vecchio da averli visti in edicola). Leggendo i titoli sembra di avere a che fare con un fumetto di avventura: Carovana nella giungla, Trenta notti senza stelle, Senza fucile in mezzo ai leoni e così via.
Negli anni che hanno seguito quella mostra ho avuto modo di approfondire le imprese alpinistiche di Bonatti e ho comprato dei libri che raccontano cosa fosse il fotogiornalismo di Epoca (di Bonatti, De Biasi, Galligani).
Ma ricordo ancora l’emozione che mi diede una foto di quella mostra, in cui lui era accampato sotto le stelle da qualche parte in Patagonia davanti a un fuoco da campo su cui cuoceva un gigantesco trancio di carne.
Sigh
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