Il fotografo si chiama Bonatti

14 Settembre 2011 § 0 commenti § permalink

Walter Bonatti (1930-2011)

Tanti anni fa andai a vedere una mostra di fotografia. Fu lì che conobbi Bonatti attraverso le sue foto. Come fotografo e viaggiatore dunque visto che l’alpinismo non era ancora entrato nei miei pensieri e ignoravo tutto delle scalate che gli avevano dato la fama.

All’epoca vagheggiavo di viaggi esotici e avevo cominciato a esplorare il mondo fuori dalle porte d’Europa. Ovviamente mi innamorai di quelle foto e di quello che raccontavano. Foto che celebravano un’epoca gloriosa del reportage di viaggio, un’epoca ormai finita.

Oggi ho cercato in rete ma non si trovano i suoi reportage per Epoca degli anni ’60-’70 (non sono abbastanza vecchio da averli visti in edicola). Leggendo i titoli sembra di avere a che fare con un fumetto di avventura: Carovana nella giungla, Trenta notti senza stelle, Senza fucile in mezzo ai leoni e così via.

Negli anni che hanno seguito quella mostra ho avuto modo di approfondire le imprese alpinistiche di Bonatti e ho comprato dei libri che raccontano cosa fosse il fotogiornalismo di Epoca (di Bonatti, De Biasi, Galligani).

Ma ricordo ancora l’emozione che mi diede una foto di quella mostra, in cui lui era accampato sotto le stelle da qualche parte in Patagonia davanti a un fuoco da campo su cui cuoceva un gigantesco trancio di carne.

Sigh

Melloblocco e fotografi

30 Agosto 2011 § 0 commenti § permalink

Un paio di mie foto del Melloblocco pubblicate su Bergsteiger e su Alp.

Photo of Adam Ondra at Melloblocco 2011

Adam Ondra on Alp

Barbara Zangerl photo at Melloblocco 2011

Barbara Zangerl on Bergsteiger

E qualche altra foto qui sotto.

Melloblocco 2011 Bouldering hands

Brush and climb

Per chi non lo sapesse (in fondo questo è ancora un blog di fotografia, anche se ultimamente fotografo sempre più in montagna) il Melloblocco è un grande (beh, probabilmente il più grande) raduno di bouldering al mondo. E il bouldering è quella specialità dell’arrampicata che prevede di salire dei massi più o meno alti senza corde o altra attrezzatura tranne un apposito materassino che attutisca la caduta.

Adam Ondra on Neanderthal at Melloblocco 2011

Adam Ondra on Neanderthal

La foto di Adam Ondra (in breve per i non arrampicatori: il più forte dei forti) che ha scelto Alp mi piace: c’è un bel gioco di sguardi fra lui che sta provando uno dei passaggi più duri e la sua ragazza che lo para (il paratore è quella persona che aiuta l’arrampicatore a cadere sul materassino). E a rendere il contesto da sinistra spunta un fotografo che sta facendo un video con la reflex. Mi piace. In fondo, come ho detto, è un grande evento ed è molto seguito, per cui è inutile fare finta di aver fatto la foto da soli in uno sperduto boschetto di montagna.

Quello che non si vede in fotografia è che dietro e di fianco a me c’erano decine di altre persone che seguivano la scena, tra cui alcuni fotografi e tanti altri che facevano le foto. Se non vi è chiara la differenza provate a leggere qui (parentesi: da notare la differenza fra il tono del post di Benedusi e la seriosità di certi commenti).

Insomma, riguardando la foto mi sono accorto che tutte le manifestazioni pubbliche che ho fotografato ultimamente (per la cronaca una manifestazione sportiva, una folcloristica e una serie di concerti) pullulavano di “persone dotate di reflex”. La cosa non mi dispiace, né potrei o vorrei limitare il numero di fotografi presenti. Per il momento mi limito a notare che l’accoppiata reflex digitali a basso costo + social network sta pompando masse di nuovi fotografi nell’arena.

Il che ha sicuramente delle implicazioni sul mercato fotografico ma forse ancora più forti sulla realtà fotografata. Considerato che l’arrampicata non è uno sport abbastanza popolare da generare fenomeni di divismo, ho trovato dirompente la pressione del pubblico (fotografi, cacciatori d’autografi, etc.) sui personaggi più famosi (Ondra e Sharma). Per fortuna bastava uscire un po’ dal seminato per fotografare senza dover sgomitare.

Melloblocco 2011

Claudia Zangerl on Mellolista

Mi chiedo però, le foto che posso fare oggi presentandomi agli organizzatori, parlando con le persone, cercando un contatto personale, sono ancora possibili quando sei uno fra i troppi che arrivano, ti sbattono un obiettivo in faccia e poi vanno via?

Estate

9 Luglio 2011 § 4 commenti § permalink

Francesco De Gregori

“Ma sotto i portici sentivi già l’estate
ed una birra d’un fiato”

Sì, lo so, non aggiorno il blog da troppo tempo. A questo punto i miei quindici lettori sono rimasti in due di cui uno è un hacker del Minnesota e l’altro uno spammer che cerca di vendermi creme anticellulite.

A mia discolpa posso dire che sono stato preso in un turbine di mail, preventivi e telefonate.

E poi… è arrivata l’estate: birra e concerti all’aperto!

Il teatro degli orrori

Esma

Cheese

29 Maggio 2011 § 0 commenti § permalink

MD – photo by Pietro Bagnara

Sono al Melloblocco a far foto. Mi inerpico su un ripido sentiero di montagna in fretta e furia in modo da precedere Adam Ondra che sta arrivando a provare uno dei blocchi più duri della gara. Un piede dopo l’altro, lo zaino pieno di obiettivi. Col fiato corto arrivo in uno spiazzo erboso e non trovo un fondale bianco con un fotografo che vuole farmi un ritratto? Meno male che mi sono ricordato di sorridere!

La foto è di Pietro Bagnara, altre della stessa serie qui.

Bello per una volta essere dall’altra parte dell’obiettivo.

Sleddog. Dietro le quinte della Grande Odyssée

13 Aprile 2011 § 0 commenti § permalink

Grande Odyssée sleddog photo 01

Su ALP di aprile è uscito il mio servizio fotografico sul rapporto fra i cani da slitta e i musher scattato durante l’edizione 2011 della Grande Odyssée.

Grande Odyssée sleddog photo 02

Grande Odyssée sleddog photo 03

Grande Odyssée sleddog photo 04

E’ ormai da alcuni anni che fotografo il rapporto fra gli uomini e gli animali sotto vari punti di vista. Anche se oramai è un progetto che ha preso strade molto diverse.

Questa volta grazie alla collaborazione perfetta con l’ufficio stampa della manifestazione è stato veramente agevole seguire la le slitte fra strade ghiacciate, seggiovie notturne, motoslitte e pure un elicottero. Questo mi ha permesso di realizzare in pochi giorni una grande quantità di materiale.

Aggiungo qualche altra foto che non ha trovato spazio sul giornale:

Grande Odyssée sleddog photo 05

Grande Odyssée sleddog photo 07

EN Italian mountain magazine “ALP” published my reportage on the relationship between sled dogs and mushers shot during the Grande Odyssée 2011 edition.

Since a couple of years I’m working on the relationship between men and animals through its different aspects. It’s a long time photographic project, or maybe it has split in different ones. This time thanks to the job of the race organizers it was easy to follow the sleds on iced roads, night rides on chairlift, snowmobiles and even and helicopter lift, allowing me to produce a wide range of pictures in a few days.


Old love

26 Marzo 2011 § 0 commenti § permalink

Stalin-I-cant-live-without-you

EN Italy 2011. The writing says: “Stalin, I can’t live without you!!!